Elly Schlein in Abruzzo lancia un appello al centrosinistra: uniti contro la destra.
In una recente apparizione a Teramo, nel cuore della campagna elettorale per le prossime elezioni regionali, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico (PD), ha lanciato un forte monito ai partiti di centrosinistra, sottolineando l’importanza dell’unità contro l’avversario comune: la destra.
“Il nostro avversario, è chiaro, è la destra. Spero di non essere l’unico leader a saperlo“, ha dichiarato Schlein, evidenziando la necessità di un fronte unito per contrastare efficacemente il governo di centrodestra.
Schlein: la strategia per l’alternativa
“Nessuna delle nostre forze politiche da sola è sufficiente per costruire l’alternativa” al dominio della destra, ha affermato la segretaria del PD, marcando l’importanza di un’alleanza tra le diverse realtà del centrosinistra.
Il caso dell’Abruzzo viene citato come esempio virtuoso, dove: “Il campo largo è riuscito a trovare un’intesa grazie anche alla candidatura straordinaria di Luciano D’Amico”. Questo successo dimostra che: “Tutte le forze alternative alle destre si siano unite in un programma comune… si può fare, basta volerlo“.
Un altro fronte caldo affrontato da Schlein riguarda la libertà e l‘indipendenza del servizio pubblico, in particolare la Rai, e la libertà di stampa, messa a dura prova dagli: “Attacchi di questo governo verso giornalisti e testate giornalistiche“.
La riforma della giustizia e i problemi del sistema penale
“Mercoledì saremo davanti alla Rai, in presidio per la libertà e l’indipendenza del servizio pubblico“, ha annunciato Schlein, criticando l’uso del servizio pubblico per la propaganda del governo.
Schlein non ha risparmiato critiche anche sul fronte della giustizia, definendo l’approccio del governo attuale come caratterizzato da: “Populismo penale“.
“Hanno inserito un sacco di reati e intanto oggi c’è stato un altro suicidio in carcere“, ha sottolineato, evidenziando la necessità di un cambiamento radicale che allontani la giustizia dall’approccio punitivo e populista promosso dall’attuale esecutivo.